Alcuni giorni fa l’Antitrust ha pubblicato la decisione che giunge a condannare Banca di Vicenza per pratiche commerciali scorrette. Ben 4.500.000 euro di sanzione per aver violato le norme imperative del Codice del Consumo. Attraverso l’istruttoria del procedimento avviato dalla stessa Antitrust anche alla luce delle innumerevoli denunce elevate dal coro dei risparmiatori traditi e dunque, in primis, da Federconsumatori, è stato possibile accertare come venisse richiesto dai vertici ai dipendenti delle filiali di collocare azioni a coloro che richiedevano la concessione di finanziamenti in maniera sistematica. Dai dati raccolti infatti emerge come durante i due aumenti di capitale del 2013 e 2014 in alcuni mesi addirittura l’80% dei mutui concessi vedevano anche il collocamento di azioni. Addirittura, lo si legge nella pronuncia, in una filiale è stato dichiarato che il 90-100% dei mutui concessi era stato erogato a fronte dell’acquisto di azioni. Collegato a ciò c’erano i premi riconosciuti ai dipendenti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Ne consegue dunque che le vendite “spinte” di azioni erano finalizzate anche al buon esito dei due aumenti di capitale 2013 e 2014. Si ricorda che tra il 2013 e il 2014 i soci sono incrementati del 59% passando da 70.000 a 116.000.

Basta questo dato per capire le dimensioni del problema che in prima linea Federconsumatori sta affrontando impegnandosi a tutto tondo per poter giungere a siglare un protocollo di conciliazione sia con Veneto Banca che con Banca di Vicenza in tempi rapidi stante anche l’impegno che i due istituti si sono assunti in tal senso. Di tutta evidenza è comunque che il trascorrere del tempo senza che le banche si impegnino seriamente per risarcire i soci beffati ci costringe a porre in essere ulteriori iniziative a tutela dei risparmiatori. Oltre agli esposti, alle denunce, alle azioni civili ora è allo studio della Federconsumatori la Class Action in relazione ai casi oggetto della pronuncia dell’Antitrust. E ci sia permessa una nota: se le due banche venete iniziassero a riconoscere i diritti dei loro risparmiatori beffati sicuramente riuscirebbero a risparmiare soldi in sanzioni e spese legali che potrebbero essere impiegate per ristorare i risparmiatori. Per quanto riguarda i procedimenti penali nessuna nuova giunge dalla Procura di Vicenza per Banca di Vicenza, i suoi vertici, i revisori e tutti i possibili responsabili. Tale silenzio lascia attoniti come pure la mancata adozione di misure cautelari nei confronti di Zonin e di coloro che in questa brutta faccenda hanno avuto un ruolo decisivo. Per quanto attiene invece Veneto Banca sono stati posti in essere sequestri per circa 45 milioni di euro su beni dei vertici tra cui Consoli e la banca ha dichiarato di costituire un fondo per far fronte ai casi dei risparmiatori che a causa di quanto successo si trovano nelle condizioni economiche più disperate. Tale strumento comunque, sempre a detta dell’istituto, non sostituirà le conciliazioni che invece dovrebbero avviarsi prossimamente.

Federconsumatori a breve organizzerà un’iniziativa al fine di spiegare le azioni in essere e gli scenari che si prospettano. Invitiamo comunque tutti coloro che non l’avessero fatto a rivolgersi ai nostri sportelli al fine di ottenere chiarimenti e denunciare la propria situazione. Necessario risulta restare uniti poiché solo così si è forti. Federconsumatori è l’associazione che è riuscita a creare compattezza attorno a sé con oltre 2500 persone che solo in Friuli Venezia Giulia si sono a noi rivolte per denunciare assieme la propria situazione e chiedere una soluzione a ristoro delle perdite subite. È per altro l’unica associazione dei consumatori riconosciuta a livello sia regionale che nazionale che sin dall’inizio ha preteso dalle banche la conclusione di un protocollo di conciliazione al fine di poter addivenire in tempi rapidi e senza l’aggravio di ulteriori rilevanti costi per i consumatori, alla tutela dei loro diritti.

Avv.  Barbara Puschiasis