Negli ultimi anni abbiamo assistito alla polverizzazione dei risparmi di tante famiglie del Triveneto; ultimo episodio il caso della Venice Investiment Group. Negli scorsi mesi la Federconsumatori di Pordenone ha ricevuto presso i suoi sportelli territoriali le lamentele di alcuni risparmiatori che denunciavano l’impossibilità di riscuotere le somme che avevano investite in operazioni caratterizzate da guadagni potenzialmente elevati ma non incassabili stante l’illiquidità dell’investimento.  Alla luce di quanto appreso dagli organi di informazione negli ultimi giorni , diverse persone si sono rivolte allo sportello di Pordenone al fine di ottenere ulteriori  delucidazioni e possibile aiuto su quanto capitato loro. L’invito che rivolgiamo a tutti coloro che hanno affidato i loro risparmi a Venice Investment Group è quello di procurarsi tutta la documentazione comprovante l’investimento al fine di valutare correttamente la possibilità di presentare denunce dinanzi alle Autorità competenti. Allo stato, è difficile prevedere l’evolversi della situazione, ma l’Associazione sarà in prima linea anche su questo ennesimo scandalo per ottenere il risarcimento delle somme investite.

Per quanto riguarda la vicenda delle Banche venete la conversione del decreto Milleproroghe in legge ha peggiorato la situazione di partenza. Infatti è stata posticipata al 31 gennaio l’emanazione del regolamento che disciplina il fondo di ristoro per i risparmiatori. Nelle more dell’adozione del regolamento, chi è in possesso di una sentenza favorevole dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), o l’avrà conseguita entro il 30 novembre, può avanzare richiesta di erogazione del rimborso. Sono, inoltre, stati introdotti due limiti generalizzati e non rispettosi delle condizioni effettive dei risparmiatori: un tetto del 30% sulle perdite subite, e un limite assoluto di 100.000 euro su ogni singola posizione. Federconsumatori sta adottando le iniziative opportune a seguito dell’approvazione del decreto citato e continuerà a lottare affinché il fondo di ristoro dei risparmiatori venga disciplinato e incrementato nella sua dotazione finanziaria.

Per quanto riguarda la vicenda delle perdite subite nell’acquisto di diamanti da investimento verifichiamo una situazione differenziata. Le maggiori banche italiane – Unicredit, Banca Intesa, Monte dei Paschi di Siena hanno dimostrato la disponibilità a riacquistare i diamanti al medesimo prezzo di vendita: ciò attraverso un’apposita procedura che prevede la richiesta di vendita entro un termine prefissato, ovvero una lettera di messa in mora. Più problematica la situazione di coloro che hanno acquistato i diamanti attraverso BPM: in questo caso la Banca è disponibile ad offrire, attraverso negoziati individuali, risarcimenti parziali tra il 40% ed il 70% rimanendo la proprietà delle gemme in capo agli acquirenti.

Evidenziamo inoltre che agli sportelli provinciali si sono rivolte alcune persone che hanno stipulato polizze assicurative unit-linked e che lamentano difficoltà nel riscatto delle somme versate ed una difficoltà di interpretazione dei contenuti contrattuali delle stesse. Anche su questo Federconsumatori è disponibile a fornire assistenza a tutti i cittadini interessati ad ottenere chiarimenti e delucidazioni. A conclusione di questo panorama delle vicende che hanno interessato la materia finanziaria rammentiamo ai risparmiatori di rispettare alcune semplici e basilari regole.

In primo luogo la differenziazione del portafoglio evitando di accumulare tutti i risparmi in un unico investimento. Il crack delle popolari venete ha visto molte persone indirizzare tutti i propri risparmi nelle azioni delle due banche, con il risultato che esse si trovano, oggi, prive di mezzi finanziari dopo una vita di sacrifici. Altra regola preziosa da tenere in considerazione, specie se non si ha reale dimestichezza con il mondo della finanza, è quella di non sottoscrivere investimenti per i quali vengono promessi rendimenti troppo redditizi rispetto all’andamento di mercato, in quanto il rischio di perdere tutto il capitale investito è molto elevato come, probabilmente, emergerà dal caso di Venice Investiment Group.

Il Presidente

 Gianfranco Tamburini