Federconsumatori, in collaborazione con la CGIL, ha attivato in ogni provincia il nuovo Servizio Trasparenza, dedicato ai cittadini che necessitano di informazioni o assistenza in materia di prestiti al consumo o con cessione del quinto, con l’obiettivo di verificare l’esistenza di somme pagate impropriamente e di attivarsi per eventuali recuperi e rimborsi.

Oltre che ai propri tesserati, gli sportelli di Federconsumatori forniscono gratuitamente la consulenza preliminare anche a lavoratori, pensionati e disoccupati iscritti alla Cgil. A comunicarlo il presidente di Federconsumatori Fvg Angelo D’Adamo e il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta, spiegando che l’obiettivo è di «tutelare famiglie che, per vari motivi, hanno dovuto ricorrere a prestiti, anche attraverso la cessione rateizzata di una quota di stipendio o di pensione, per affrontare spese impreviste, particolarmente onerose o per far fronte a un peggioramento della propria condizione finanziaria, legato magari alla perdita del posto di lavoro o alla riduzione dello stipendio».

A motivare l’iniziativa congiunta anche la forte crescita del credito al consumo, particolarmente alta in Friuli Venezia Giulia, dove l’incremento è stato del 10% nel 2017 e dell’8% nel 2018, a fronte di una media annuale del 7,5% registrata a livello nazionale, secondo i dati Bankitalia. Una tendenza che prosegue nel 2019, se è vero che nel primo semestre, secondo i dati dell’Osservatorio Crif-Assofin, i prestiti alle famiglie (mutui esclusi) sono cresciuti dell’8% e con punte del 10% per quelli finalizzati, toccando il loro massimo storico in termini di volumi complessivi.

«Se da un lato l’incremento dei prestiti può essere l’indice di una ripresa dei consumi – dichiarano Pezzetta e D’Adamo – dall’altro segnala una crescente debolezza delle famiglie, spesso incapaci di far fronte non solo a spese straordinarie, ma anche ad esigenze legate alla sfera di diritti universali come la salute e l’istruzione: a confermarlo i dati Istat secondo i quali sono ben 7 milioni di italiani che accedono a prestiti per cure sanitarie, circa 900mila per spese scolastiche o universitarie, oltre 500mila per servizi legati alla non autosufficienza, più di 330mila per consolidare altri debiti». Ecco perché è fondamentale verificare quali siano le condizioni dei finanziamenti erogati. «Condizioni – spiega D’Adamo – di cui i consumatori non sempre sono resi consapevoli, trovandosi spesso a pagare interessi, commissioni, oneri e coperture assicurative oltre alle soglie lecite».

Federconsumatori, che si avvale del supporto di un avanzato software, è in grado di analizzare non solo pratiche di finanziamento in corso, ma anche quelle già concluse in base a contratti stipulati negli ultimi dieci anni. In una prima fase verrà verificata la correttezza delle condizioni economiche applicate, lasciando poi al consumatore, sulla base di quanto emerso dalla verifica, la scelta se agire per eventuali recuperi, il cui valore potrebbe essere ingente, con punte fino al 20-30% del valore complessivo del finanziamento.

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