Due servizi pubblici essenziali per l’ambiente e la nostra vita. Nei 215 comuni del Friuli Venezia Giulia, regione con 1.195.145 abitanti, riscontriamo grandi differenze di costi che le famiglie sono chiamate a sostenere, sia per la fornitura idrica che per la raccolta e smaltimento dei rifiuti oltre alle differenti modalità di conferimento dei rifiuti stessi, svolti tramite il porta a porta, i cassonetti stradali, il sistema misto, la modalità a tariffa puntuale. È quanto emerge da una ricerca commissionata da Federconsumatori FVG e Adiconsum FVG, realizzata dal Centro Studi IRCAF (Istituto Ricerca Consumo Ambiente e Formazione) relativa alle tariffe applicate nel 2024. Nella ricerca si confermano sostanzialmente i dati già emersi nella precedente ricerca sulle tariffe applicate nel 2020.

Il 6 marzo scorso abbiamo presentato la ricerca completa all’Assemblea Regionale d’Ambito dell’Ausir, organismo composto da 26 sindaci in rappresentanza dei comuni della nostra regione più 2 del vicino Veneto. A questo primo incontro, di presentazione della ricerca, illustrata dagli estensori, ne seguirà un altro, a breve, con il coinvolgimento anche del Comitato Utenti Ausir, per un confronto di merito sui dati emersi e verificare l’esistenza di condivisione di intenti finalizzati a individuare i percorsi da intraprendere per il miglioramento dei servizi sia sotto il profilo organizzativo che dei costi finali per gli utenti. Percorsi che necessariamente dovranno vedere interessati: Ausir, Anci, Regione, Arera, poiché diversi sono i presìdi di competenze e responsabilità. Valutiamo molto positivamente gli indirizzi e le azioni intraprese dalla nostra regione finalizzati alla fusione per incorporazione delle gestioni del servizio idrico integrato, già in buono stato di avanzamento. Indicazioni che, anche se con tempi differenti, valgono anche per i gestori del Servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, al fine di limitare e ridurre il più possibile le frammentazioni gestionali, spesso fonte di differenze e diseconomie che si scaricano sugli utenti finali. Oggi sono operativi in regione 6 gestori del servizio idrico e 7 gestori per i rifiuti.

Tanto per avere una idea sulle differenze della spesa per l’acqua nel 2024, riscontrate in regione dalla ricerca, prendendo a campione una famiglia composta da tre persone con un consumo annuo di 150 mc (metri cubo) a Trieste paga 500,91 euro (gestore AcegasApsAmga), a Gorizia 371,93 euro (Irisacqua S.r.l.), a Pordenone 321,82 (Hydrogea), a Udine 285,54 (Cafc bacino Citta di Udine). Per quanto riguarda il servizio dei rifiuti le differenze non sono molto diverse e anzi spesso risultano anche più accentuate, a volte anche a parità di servizio reso. Contraddizione che se si spiega nell’applicazione corretta delle norme di costruzione della tariffa o del tributo, su cui non abbiamo osservazioni da fare, tuttavia non si spiega del tutto rispetto ai diritti del cittadino consumatore e utente. Il nostro obiettivo non è certamente arrivare ad avere una tariffa unica poiché ci rendiamo conto che è impossibile sia per le caratteristiche dei servizi in questione sia per le differenze oggettive insuperabili presenti però, verificare le possibilità di perseguire finalità che garantiscano maggiore equità a parità di servizio fornito crediamo sia un obbligo del nostro fare.

Torneremo sull’argomento dopo gli incontri istituzionali di merito.

Angelo D’Adamo