Le associazioni dei consumatori attendevano con ansia un nuovo decreto liberalizzazioni dopo quelli del 2007 al fine di veder aumentare la concorrenza in settori ancora impermeabili alle regole del libero mercato per poter garantire maggiore qualità dell’offerta e più competitività. Ed ecco che viene presentato il DDL concorrenza promosso formalmente dal Governo come una norma capace di rivoluzionare il mercato a favore dei cittadini consumatori. Ci piacerebbe credere a un tanto ma purtroppo dall’analisi del testo della norma appare evidente che gli interessi sottesi sono ben diversi da quelli “reclamizzati” e tendono a chiare lettere a favorire assicurazioni, il mondo delle utilities, le multinazionali o comunque le grandi realtà societarie a discapito della vera tutela dei cittadini e consumatori.

Qualche esempio. In materia di RCAuto vengono previsti sconti nel caso in cui l’assicurato accetti determinate condizioni tra cui l’installazione della scatola nera. Gli sconti non vengono determinati e le scatole nere hanno un costo che raggiunge anche i 100,00 euro oltre alla manutenzione. Le Tabelle ora utilizzate dai Tribunali ai fini della liquidazione delle lesioni in conseguenza di sinistri verranno sostituite da nuove tabelle varate dal governo che ne dimezzeranno i risarcimenti. Il termine per indicare i testimoni che hanno assistito ai sinistri saranno di 3 giorni dall’evento pena l’inammissibilità in un eventuale giudizio. In materia di energia viene prevista l’abolizione del mercato di maggior tutela a favore del libero mercato mentre in materia di telefonia verrebbe reintrodotta la penale per il recesso anticipato dal contratto. Ai notai, anziché procedere all’eliminazione ovvero all’abbassamento del numero di cittadini per numero di notai al fine di liberalizzare la professione, si paventa la possibilità di togliere loro l’esclusività di alcune competenze a favore degli avvocati e dunque di società, stante il fatto che il DDL prevederebbe la riforma della professione forense permettendo l’ingresso di società di capitali. Stesso dicasi per le farmacie. Insomma a farne le spese sarebbero nuovamente i cittadini i quali vedrebbero sacrificati i loro diritti a favore di interessi di grandi gruppi, soprattutto bancari e assicurativi. Federconsumatori dunque ha assunto una posizione critica sul DDL concorrenza e si auspica che il Governo faccia un passo indietro anche alla luce delle osservazioni presentate.

Barbara Puschiasis